In Gazzetta il decreto per il 2024. Per le stazioni appaltanti quattro finestre temporali, con chiusura a gennaio 2025. Istanze da presentare sulla piattaforma on line
Quattro nuove finestre temporali, con partenza il 1° aprile, per richiedere i fondi necessari all’adeguamento prezzi delle opere in corso nel 2024. Con il decreto datato 28 febbraio 2024, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale n. 73/2024, il ministero delle Infrastrutture detta le regole per l’accesso al Fondo, introdotto dal Dl 50/2022 (articolo 26), per far fronte all’eccezionale impennata dei costi di materiali da costruzione e energia. Si tratta del provvedimento con cui il Mit detta le regole per permettere alle stazioni appaltanti di richiedere le risorse stanziate per fronteggiare l’aumento dei costi e coprire l’adeguamento dei prezzi riconosciuto alle imprese. Il provvedimento dà attuazione alla previsione del decreto Aiuti del 2022 (Dl 50/2022), con cui è stata introdotta la necessità di rivedere i costi delle opere sulla base di prezzari regionali aggiornati e, in loro assenza, con un aumento fino al 20% dei costi previsti per la realizzazione degli interventi.
Ad accedere al fondo per riconoscere i maggiori costi sostenuti dai costruttori, e annotate nei libri contabili dal direttore dei lavori, dovranno essere le stazioni appaltanti, presentando una domanda per via telematica alla Direzione generale per l’edilizia statale del Ministero, entro il 31 gennaio 2025. L’istanza di accesso alle risorse del Fondo è inserita nella piattaforma dedicata, raggiungibile al link https://adeguamentoprezzi.mit.gov.it.
Le domande saranno valutate dal ministero secondo l’ordine di presentazione. Quattro le finestre temporali in base alle quali verranno emessi i decreti direttoriali di concessione e distribuzione delle risorse. La prima data chiave si aprirà tra pochi giorni, il primo aprile, per chiudersi alla fine dello stesso mese. Poi si ripartirà a luglio (dal primo all’ultimo giorno del mese), mentre la terza finestra andrà dal primo al 31 ottobre. Ultimo mese utile per chiedere i fondi sarà gennaio 2024, quando le istanze saranno accettate tra il primo e l’ultimo giorno del mese.
Nella domanda dovranno essere precisate alcuni dati chiave relativi al progetto tra cui il «calcolo del maggior importo dello stato di avanzamento dei lavori rispetto all’importo dello stato di avanzamento dei lavori determinato alle condizioni contrattuali, firmato dal direttore dei lavori e vistato dal responsabile unico del procedimento» e « l’entità delle lavorazioni effettuate, con l’indicazione del relativo stato di esecuzione, contabilizzazione o annotazione nel libretto delle misure». Oltre, ovviamente all’entità del contributo richiesto e agli estremi del conto di tesoreria o, solo nei casi in cui la stazione appaltante non ne sia provvista, del conto corrente ordinario, per l’effettuazione del versamento del contributo riconosciuto.
Sulle domande il Mit deciderà «cumulativamente» e secondo l’ordine di presentazione delle istanze. Quindi la tempestività di affaccio sulla piattaforma assumerà un ruolo chiave. L’ok o il diniego alle domande avanzate durante la prima finestra arriverà,con decreti direttoriali ad hoc, entro il 31 maggio 2024. Poi si procederà entro il 31 agosto (seconda finestra), entro il 30 novembre per la terza e entro il 28 febbraio 2025 per le istanze presentate con l’ultima finestra. I decreti direttoriali daranno conto anche delle istanze rigettate. In questo caso le stazioni appaltanti potranno riproporre la domanda, motivando la richiesta. Promessa anche una veloce messa a disposizione delle risorse: 30 giorni dall’adozione dei decreti.
(Fonte: ilsole24ore.com)