Nell'audizione in Senato sul decreto legge 104/2023 l'associazione ha rinnovato anche la richiesta di sbloccare 30 miliardi di crediti del superbonus. Correttivi al codice appalti
«Il caro materiali nei lavori pubblici continua a rappresentare un ostacolo per la tempestiva realizzazione dei cantieri in Italia». Lo ha ribadito l'Ance in occasione dell'audizione, il 12 settembre presso le commissioni Ambiente e Industria del Senato per la discussione del Dl 104/2023. L'Associazione ha sottolineato ai parlamentari la «necessità di rinnovare nel 2024 le misure straordinarie già adottate per il caro materiali negli anni 2022 e 2023 per evitare il blocco dei cantieri».
I costruttori hanno fatto presente che il decreto prevede un intervento straordinario per consentire l'aggiornamento dei quadri economico-finanziari soltanto di tre opere ferroviarie, finanziate anche con fondi Pnrr (il Terzo Valico dei Giovi, il lotto Brescia Verona dell'alta velocità Milano-Verona, il lotto Verona-Vicenza dell'alta velocità Milano-Venezia). «La norma - commenta l'Ance - appare, nella formulazione proposta, eccessivamente generica ed è quindi necessario precisare le modalità attuative in sede di conversione». Sarebbe opportuno, suggerisce l'associazione, «prevedere analoghe misure anche per le ulteriori opere pubbliche in corso di esecuzione, a prescindere dal fatto che siano state affidate al contraente generale, prorogando ulteriormente il meccanismo revisionale di cui all'articolo 26 del Dl "Aiuti" (n. 50/2022) fino al 2024. Sistema che, infatti, diversamente, andrà a scadere a dicembre 2023».
«Il decreto - ha proposto poi l'Ance - potrebbe essere l'occasione per intervenire su alcune problematiche di diritto transitorio, connesse all'entrata in vigore del nuovo codice degli appalti ed emerse nei primi mesi di vigenza, al fine di evitare che talune criticità interpretative possano impedire alla riforma di dispiegare pienamente i propri effetti.
L'associazione dei costruttori ha ribadito anche la necessità di trovare soluzioni efficaci al blocco della cessione dei crediti edilizi legati al superbonus «che sta determinando forti criticità sotto il profilo sociale e avendo conseguenze dirette su moltissime famiglie proprietarie delle abitazioni oggetto di riqualificazione». Secondo i costruttori, i crediti incagliati - che dall'ultima stima del governo sommano un valore di 30 miliardi - coinvolgono 320mila famiglie per 752mila persone in totale per un totale di 95mila cantieri. Per Ance, quindi, «è indispensabile riaprire rapidamente l'acquisto dei crediti da parte delle società partecipate dallo Stato ed assicurare una proroga di almeno 6 mesi del Superbonus per gli interventi sui condomini già avviati al 17 febbraio 2023 (per i quali operano ancora la cessione del credito e lo sconto in fattura), a condizione che, al 31 dicembre 2023, siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell'intervento complessivo».
(Fonte: ilsole24ore.com)